Da utilizzare sia come guida al colloquio anamnestico, che affidarlo al paziente per la compilazione autonoma.
Prendendo spunto da varie proposte presenti in letteratura di questionari utilizzati per raccogliere l’anamnesi, ne proponiamo un modello da poter utilizzare, allo scopo di unificare un metodo che possa riassumere le diverse necessità specifiche dei diversi approcci teorici.
Il terapeuta, che decidesse di sperimentarlo, può usarlo sia come guida al colloquio anamnestico, che affidarlo al paziente per la compilazione autonoma.
E’ importante, in entrambi i casi, compilare la tabella finale riassuntiva per una sintesi delle risposte.

Per la trasmissione dei questionari è ovviamente necessario che sia mantenuto l’anonimato utilizzando una siglatura, attraverso la quale, il terapeuta possa poi risalire alla propria registrazione clinica.
E’ utile, poi, riuscire a raccogliere più questionari per ottenere dati sufficientemente distribuibili nello spettro della casistica.
Parallelamente al questionario sarebbe utile che questo fosse correlato da un “orientamento diagnostico” iniziale e che, se si riferisce ad una situazione in trattamento, fosse accompagnato dalle eventuali variazioni osservate in itinere.
L’obiettivo è confrontare e discutere le osservazioni diagnostiche basate sui profili anamnestici ottenuti, per una verifica sulla complementarietà tra vari e diversi indirizzi teorici.